giovedì 13 marzo 2014

CRIMEA

Lo schieramento che si sta attuando a livello internazionale nei confronti della Crimea è surrealmente sproporzionato rispetto alla situazione storico-culturale e geopolitica della stessa.
Nei mass media visivi (quelli spiccioli e più diffusi) però si ricorda solo l'ultima sfaccettatura, ossia la sua importanza geopolitica, scordando volutamente, per traviare il senso di quel che sta accadendo, come la Russia, chiamata in soccorso, ascolti di diritto una ex-parte di popolo e si muova di conseguenza (1). La penisola, originaria commistione di Russi e Musulmani, nel 1954 fu donata alla Ucraina dall'allora segretario del Partito Comunista Nikita Krushchov (dicesi in quel mentre ebbro di Bacco, anche perché ne mancava motivo) decisione che parve subito avventata e sconsiderata dagli stessi Russi e vissuta qual abbandono da parte della stessa Crimea. Caduta l'URSS, la terra in questione rimase annessa all'Ucraina ma qual 'autonoma regione', denominazione formalizzata ufficialmente solo nel 1991 e la cui autonomia è spiegata colla forte componente sociale pro-Russia. La situazione è perdurata tra alti e bassi, talvolta con forti spinte indipendentiste, fino a quando, non condividendo il voler ucraino di entrare nella Europa Unita, ha disposto di tornar 'in patria'. La surrealtà è che è divenuta oggetto di disputa altrui quando, storicamente, è consequenziale e logico lo svolgimento dei fatti odierni che dovrebbero rimaner questione interna (2).
Per la questione geopolitica, effettivamente la penisola è sempre stata ritenuta strategica per i Russi (ma ogni nazione si rapporta al proprio territorio anche in considerazione di tali fattori) e tal disposizione territoriale ha continuato ad essere attuata anche dopo la cessione, dato che nelle acque di Crimea stazionano mercantili e flotta russa e così sarà almeno fino al 2042 e così fu sin dall'inizio, coll'unica eccezione di un trentennio nel XIX secolo col Trattato di Parigi che vide l'Europa, temendo la Russia, vietarne l'occupazione. Anche la Nato, però, vi staziona per esercitazioni e quant'altro. Nelle ipotesi risolutive per un riconoscimento o meno dell'insurrezione indipendentista, sono sempre stati considerati solo i diretti interessati, ossia Crimea Russia e Ucraina, ma la creazione della EU e la presenza internazionale della Nato gettano scompiglio nelle pianificazioni gestionali elaborate finora. Questo fa si che le strategie formulate debbano ora considerare ulteriori variabili e ipotizzare svolgimenti che potrebbero anche avere fini secondari rispetto all'accoglimento dei voleri locali, che potrebbero venir conclusi subitamente e avventatamente (come la stessa cessione!). In merito agli USA, chiamati in causa da Kiev (consigliata?) si sa che usano volgere agli altri le proprie inclinazioni (la Nato ne è spiccatamente pro) e farsi portatori di pace (diffondendo democrazia a bombate e installando colonie): che sian interessati alla Crimea, direttamente o paraventandosi dietro alla presenza nautica russa che recherebbe limitazione di operato alla Nato? Interessante, per ben valutare l'ombra di questo interesse oltre-atlantico, è anche attenzionare un aspetto che par sfuggire, ossia la presenza rilevante di popolazione Musulmana di cui, fantasticando, se ne potrebbe avventare un 'utilizzo qual scusante' in un futuro a breve per fini geograficamente altrove...
Finora lo svolgimento politico internazionale dei vari leader russi succedutisi nel tempo dopo la caduta dell'URSS è stato nettamente superiore rispetto ai modus operandi dei più conosciuti operatori internazionali. Premettendo che in Russia convivono il bene e il male come da qualunque altra parte, il diffondere notizie interne aggravate con lapidarie frasi citanti 'violazioni dei diritti umani' e alludenti a ridotta libertà di pensiero è destabilizzante e fuorviante. Si valuti bene la fonte perché sovente questa si muove in modo subdolo e volutamente alterando, avendo qual fine la confusione che, come insegna L'Arte della Guerra di Sūnzǐ Bīngfǎ (o, per stare in occidente, la tattica falangea Macedone) è l'apripista al soccombere al volere altrui.
In merito, sconcertante è leggere articoli USA in merito a questa prefigurazione di 'seconda Guerra Fredda', estremamente grossolani nell'esposizione e aventi qual fine il fomentare, con impiego di espressioni come 'Ukrainian Nazis' e 'ditctator Putin' (3). Che tristezza.
Gli stessi USA hanno addirittura citato la Carta dei Diritti (4) che, quando venne redatta, non
ipotizzava di doversi interessare anche di questioni extraeuropee (tranne che qualcuno voglia l'ingresso ucraino ma, per ora, USA Ucraina e Crimea non sono 'europee', almeno nel senso di appartenenza alla UE) e, seppur corretta nelle sue linee essenziali, manca di contesto socio-storico-culturale che in tal questione è di fondamentale importanza. Che poi gli stessi USA insieme a Francia e Inghilterra non presenzieranno a Sochi alla riunione dei famigerati 'potenti' globali G8 o dalla stessa combriccola ne scacceran la Russia (l'incontro politico-finanziario è la versione essoterica dell'esoterico Bilderberg) perché ritengono l'operato di Putin contro la 'democrazia' (democrazia? non comunismo o meglio quel che ne è rimasto? spodestare decenni in qualche anno però par eccessivo! il gioco di parole sfiora costantemente il surreale.. ascoltate quel che dall'udito ricevete e non limitatevi a sentire.. è spaventoso e spaventevole quel che si comprende) è informativa irrilevante alla risoluzione del caso in sé. Non è coll'indignazione collettiva che si risolvono le questioni (eccetto nei casi di totale sudditanza del volere altrui.. tra poco quasi tutto il globo!). Nel passato, dove esisteva più correttezza e la stretta di mano era sacra ci si poteva ben indignare, ma ora ci manca il contesto per bene per atteggiarci in quest'atto desueto.
Tre espressioni cardine attanagliano la Crimea: 'diritti umani' e due termini inflazionati e sovente impiegati vanamente, quali 'democrazia' e, indirettamente perché ne è tacciata la Russia per via della non approvazione di coppie omosessuali, 'razzismo'.
Facciamo una nota chiarificatrice.
I cosiddetti 'diritti umani' sono di chiara impostazione occidentale, e da qui le campagne contro usanze tribali di forte valenza rituale dei non occidentali (5), mentre 'democrazia' ha origini storico-socio-culturali greche presupponendo, a priori, una selezionata area di interesse, ovvero attuandosi solo verso coloro che appartenevano alla medesima polìs (non di tutte) (6).
Correlato è il concetto di 'uguaglianza' con doveri, in primis, e diritti, se se ne è degni, ma che oggidì è scambiata e confusa con 'assistenzialismo' e gli spauracchi di pensar idiota un idiota, perché altrimenti si sconfina nel razzista!
Per l'appunto il 'razzismo', invece, ha contesto genetico, totalmente scordato odiernamente e, ironicamente, par adombrato di rimasugli postbellici e associato aprioristicamente al Nazionalsocialismo che, come l'ufficial scienza insegna, mancando genetiche prove di razza Ebraica, non dovrebbe proprio esserne tacciato!
Quindi, se si deve criticare o esporre, si usino termini consoni e non di generico uso, anche perché sarebbe strano impiegar gergale diffuso quando dalla massa non si è mai preso alcunché, eccetto che usarla!
Si tende a interessarsi troppo di problemi altrui, scordando i propri e lanciando messaggi alla massa estremamente frettolosi, succinti e dicotomici.
Infatti, oggidì la strumentalizzazione più efficace per distruggere è la parola, 'che corre veloce'.
Il sinonimo latino è verbum,-i e il significato è 'nome' ma viene inteso modernamente quale 'verbo', ossia è passato dal nominativo all' 'attuativo' (per indicare l'operato di realizzo). Col verbo, inteso nominativamente qual 'parola magica', addirittura si crea. Coll'attuale uso della parola, invece, si sposta aria che, rivestita di niente, risulta addirittura dannosa!  

La colpa, però, delle conseguenze, è sempre nostra: ebeti vuoti e avidi di niente, non capendo per non aver tempo (surreale ma vero) reagiamo sconsideratamente e facciamo il gioco altrui.
Ricordatevi: homo faber fortunae suae e non esiste forza maggiore a quella presente in noi.

1- Valutare se ponderatamente o sconsideratamente non è il fine di questo scritto.
2- Che sia sbagliata o meno la cessione è un problema relativo alla Russia, alla Crimea e alla Ucraina e tale deve rimanere: viceversa, finora nessuno è venuto da noi a dirci di riprenderci l'Istria!.
4- Ideata nel 1999, redatta e con effetto giuridico dal 2009, a validità esclusivamente europea.
Vd.: www.europa.eu: 'e in nessun caso può ampliare le competenze ed i compiti a queste attribuiti dai trattati. Essa si applica anche ai paesi dell’UE nell’ambito della loro attuazione della normativa dell’UE'.
5- Che si usino o vi siano comportamenti riprovevoli per noi, nessuno ci obbliga a introdurre la nostra visione e maggiormente quando si lederebbe la sfera intangibile del credo (spiritistico, animistico, volto ai propri antenati, ogni credo è sacro): col tempo ogni popolo comprende e si modifica. Nel MedioEvo l'Europa visse torture fisiche qual prassi, soprattutto quelle ecclesiastiche aberranti a sfondo sessuale in ambito inquisitorio: nessuno venne a bombardarci per farci cambiare: lo capimmo noi; è vero, con gravi perdite umane ma la vita è apprendere e esperienziare, non ascoltare l'altro e fare l'altrui perché questo non segna accumulo ma perdita nel Libro della Vita. Lecito è impedire che gesta e atti considerati riprovevoli vengano svolti sul nostro suolo, a casa nostra: qui si esige l'intervento!.
6- Coll'Ellenismo sinergico e globalizzante, infatti, crollerà il concetto di cittadino e cittadinanza, coll'importante valore democratico.

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